Vini Rovio – Gianfranco Chiesa

Data evento

Giovedì 27 aprile 2023, ore 19.30

La serata

Archiviamo la terza serata di “Una storia in bottiglia” con la sensazione di aver vissuto un altro bellissimo momento. A trionfare, non solo l’abbinamento cibo-vini di ottima qualità, ma anche la convivialità e l’entusismo dei partecipanti, molti dei quali conoscevano già Gianfranco Chiesa e i suoi vini. Qualcuno ha invece scoperto per la prima volta la cucina dello chef Salvatore Squillante, rimanendone incantato e promettendo di tornare ancora all’Antica Osteria del Carlin.

La serata primaverile ci ha concesso il privilegio di un aperitivo in terrazza, dove i partecipanti hanno potuto assaggiare il Bianco di Pugerna dell’annata 2022, da poco imbottigliato dunque. Ottenuto vinificando in purezza le uve Chasselas di un vigneto che richiede molto lavoro e s’inerpica sulla collina della piccola frazione di Arogno, situata dirimpetto a Lugano. Bello rotondo, morbido, molto fruttato, questo bianco ha un profumo intenso che richiama note di fiori e si presta magnificamente a fungere da aperitivo.

Mentre Gianfranco rompe il ghiaccio raccontando delle sue passioni, della sua filosofia e dei suoi vini, ecco apparire nel suo splendore il Blanc de Blancs, dalla bollicina fine e persistente, molto cremoso, delicato. Un metodo classico che riposa almeno 18 mesi sui lieviti e accompagna perfettamente il benvenuto della cucina, un crudo di capasanta delizioso.

L’uovo cotto a 63 gradi arriva in tavola su una crema d’asparagi e una spuma al parmigiano: qui è lo Chardonnay di Chiesa ad esaltare i sapori di un piatto delicato. Elegante, sapido, con un tocco di mineralità, lo Chardonnay dell’annata 2022 è un grande bianco, che nonostante non abbia incontrato il legno può durare nel tempo.

Il Vincenzo Vela è un rosso vinificato con uve Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Vino maturato in botti di acciaio, ha una complessità relativa data dalla presenza del Cabernet, che gli restituisce qualche interessante accento speziato. Un vino rotondo, morbido, che esprime sapori intensi di frutta rossa. Lo assaggiamo in abbinamento a dei cappelletti di animelle di vitello, carciofi e salsa all’aglio dolce capaci di strappare l’applauso.

Per il piatto di resistenza la stagione indica il capretto, rigorosamente allevato a due passi da casa. Ben rosolato, gustoso, morbido, questo piatto viene accompagnato dal Merlot Rovio Riserva del 2018. “Ho ancora poche bottiglia di questo vino in cantina e ho pensato di farvi un regalo” dice Gianfranco. In effetti il 2018 del Rovio è una bella annata, il vino è maturo al punto giusto per essere bevuto, ci incanta dapprima coi suoi profumi di frutta rossa matura, la ciliegia, la prugna, i frutti di bosco, poi esplode al palato, regalandoci una bella dolcezza e tanta morbidezza, con tannini eleganti e un’acidità giusta, mai invadente.

La serata non poteva che concludersi con un sontuoso dessert, il morbido al caffè, mascarpone, cialda al cacao e caramello salato, prima della consueta chiusura con un espresso firmato Cerutti, il Massimo del caffé…

Il produttore

Un maestro di sport mancato, con tanto di guadagnato per la nostra viticoltura.
Gianfranco Chiesa, mesolcinese cresciuto a San Vittore, ha creato il suo mondo a Rovio, su un promontorio ricco di vigneti che guardano il Ceresio, in un quadro paesaggistico mozzafiato, che si raggiunge dopo aver salito — e poi anche disceso – diversi tornanti.
La cantina data della fine degli anni ‘80 e l’ha firmata l’arch. Luigia Carloni, la moglie di Tita. È un bell’edificio luminoso, ampio, dentro il quale si esalta la capacità di vinificare di Gianfranco.
Che quando dici queste cose ti corregge subito: il buon vino nasce nella vigna, non in cantina, e dunque in questa professione è essenziale, prima di tutto, essere dei buoni viticoltori.
Visto che l’amore per la terra ha superato quello per il calcio e per lo sport in generale, Gianfranco ha rimesso nel cassetto il sogno di diventare maestro di sport e ha seguito dapprima la scuola d’agricoltura del Plantahof a Landquart, quindi l’apprendistato a Chardonne sur Vevey, infine gli studi a Changins, per poi tornare a sud delle Alpi alla ricerca dei terreni dove sfoggiare il suo sapere. La Romandia gli è rimasta nel cuore: è l’unico viticoltore ticinese a produrre dello Chasselas in purezza e gli piace sottolineare il suo profondo legame col territorio chiamando alcuni vini col nome del comune o della zona in cui è situato il vigneto che dà origine al vino stesso.
Ecco allora il Rovio, il Pugerna, il San Giorgio ed etichette ispirate agli affreschi romanici della chiesa di San Vigilio di Rovio. Ah: guai dimenticare che il grande amore per i vini è insidiato da un’altra passione di Gianfranco, quella per le moto d’epoca. Ne possiede diversi esemplari e la sua passione lo porta a prendere parte a manifestazioni come la Milano-Taranto, una rievocazione storica affrontata appunto con le moto d’epoca.

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Il menù della serata

Piccolo benvenuto

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Crema di asparagi, uovo 63°e spuma al parmigiano

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Cappelletti di animelle di vitello, carciofi e salsa all’aglio dolce

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Capretto nostrano come da tradizione, patate novelle e agretti

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Morbido al caffè, mascarpone, cialda al cacao e caramello salato