Una storia in bottiglia: si riparte

Dopo aver archiviato la prima edizione de “Una storia in bottiglia”,  ci apprestiamo a varare una replica, partendo dallo stesso principio che ci ha mosso l’anno scorso, ossia che l’interesse per il mondo del vino e dell’enogastronomia in generale è un fenomeno che assume proporzioni sempre più importanti. Da un lato il consumatore ha voglia di vivere esperienze in presa diretta, di conoscere da vicino prodotto e produttore. Dall’altro il produttore non può più sottrarsi a questo confronto, alla necessità di presentarsi di persona, mettendosi in gioco. Raccogliere la sfida vuol dire raccontare e raccontarsi.

E poiché un’etichetta e una bottiglia di vino hanno sempre una storia da raccontare, cosa c’è di meglio che prendere posto a tavola, mettendo abilmente in coabitazione cibi e vini di qualità, in un matrimonio capace di generare emozioni?

“Una storia in bottiglia” è una manifestazione pensata per piccoli numeri: una trentina di commensali è il nostro numero massimo (tranne qualche eccezione…), ciò che permette una buona comunicazione tra i partecipanti, un dialogo con il produttore, un servizio di qualità ai tavoli e un’attenzione costante da parte dello staff di cucina per le pietanze che sono servite agli ospiti, il tutto in un ambiente curato e raffinato.

Cosa succede?

I partecipanti alle serate di “Una storia in bottiglia” saranno accolti con un amuse bouche gourmet, momento che permetterà di cominciare a conoscere il produttore della serata, magari gustando (ma non è obbligatorio) una buona bollicina.

Seguirà una sequenza di piatti – dall’antipasto passando per primi, secondi e dessert – ciascuno dei quali sarà accompagnato da un vino differente, che avrà l’onere e l’onore di esaltare il cibo servito. Il costo a carico di ogni partecipante sarà forfettario e includerà tutto ciò che verrà servito a tavola, dal benvenuto della cucina sino al caffé.

Consumazioni al bar, vini diversi rispetto a quelli previsti come accompagnamento del menù, amari, distillati o altro, non rientrano nel prezzo forfettario della serata e saranno a carico del singolo partecipante che ha avanzato la richiesta.

I quantitativi dei vini serviti a tavola sono da intendersi come calici da degustazione ed accompagnamento delle proposte della cucina.

Ogni bottiglia sarà presentata dal produttore, col quale è garantita un’interazione costante che permetterà al partecipante di capire nel migliore dei modi filosofia, proprietà e qualità del vino consumato. L’animazione della serata sarà curata dal giornalista Tarcisio Bullo, titolare della ditta Comclaris che organizza gli eventi.

Gli incontri enogastronomici del 2024 sono previsti ancora in gran parte presso l’Antica Osteria del Carlin dello chef Salvatore Squillante a Claro e presso CS Gourmet di Carlo Stroppini a Gnosca, con un gran finale presso la Locanda Orico (1 stella Michelin) dello chef Lorenzo Albrici.

In ogni caso, privilegeremo chef che propongono una cucina schietta, legata ai prodotti del territorio (e in questo senso siamo lieti di avere come partner quest’anno Tre Valli Gastropartner SA di Giubiasco, azienda diretta dall’amico Patrick Rusconi), abili nel coniugare la tradizione e l’innovazione, attenti alla sostenibilità.
Insomma, la partecipazione alle serate di “Una storia in bottiglia” permetterà all’ospite non solo di conoscere un produttore di vino e in generale il mondo dell’enologia, ma di affrontare un percorso sensoriale unico, emozionante ed eccitante, che finirà inevitabilmente con un caffé firmato Cerutti.

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