Tarcisio Bullo

Sono nato il 12 aprile del 1958, domiciliato a Claro, oggi quartiere di Bellinzona, sposato con Monica e papà di Agostino e Sofia.

Nel 1988, dopo aver insegnato in vari ordini di scuola e trascorso un periodo come segretario comunale del mio comune che mi ha permesso di conoscere infiniti aspetti della vita reale, ho accettato la proposta del Corriere del Ticino, allora diretto da Sergio Caratti, e sono entrato a far parte della grande squadra del giornale di allora. A trascinarmi in quell’avventura ricca di opportunità e anche di qualche insidia, battendo la concorrenza de “Il Dovere” per il quale collaboravo da anni e che pure mi avrebbe voluto come redattore professionista, furono soprattutto due grandi penne del Corriere, Piergiorgio Baroni e Mauro Maestrini.

La mia passione per il giornalismo nasce sui banchi di scuola: ero ancora adolescente e studente in Magistrale quando pubblicai i primi articoli sull’Eco dello Sport diretto da Armando Libotte; per qualche anno ho collaborato con la RSI alle Cronache regionali, a vent’anni sono stato nominato redattore responsabile della rivista “Tre Valli”, che ho fatto crescere fino al 2o05, anno in cui mi sono separato dall’editore Fernando Jam per divergenze d’opinione sull’impostazione dei contenuti.

Dapprima come redattore sportivo, quindi come capo redattore della redazione Sport del Corriere (dal 2000 al 2016), ho seguito come inviato vari avvenimenti di importanza internazionale: Mondiali ed Europei di calcio, di sci, ciclismo, pattinaggio artistico, oltre ad OIimpiadi estive e invernali. Ho avuto anche la fortuna di poter riferire delle avventura di una Nazionale di calcio che proprio all’inizio degli anni ’90 si lasciò alle spalle un lungo periodo conosciuto come quello delle sconfitte onorevoli, per inserirsi stabilmente nell’olimpo delle migliori squadre continentali, garantendosi un accesso regolare ai grandi tornei.

In occasione dei Giochi olimpici del Centenario, disputatisi ad Atlanta nel 1996, ho avviato una ricerca sulla partecipazione degli atleti ticinesi ai Giochi, sfociata nella pubblicazione del libro “Ticino OIimpico” e nella “scoperta” di una medaglia dimenticata anche dalle classifiche ufficiali del CIO – che ha poi rimediato all’errore – conquistata dal tiratore ticinese Domenico Giambonini nel 1920 ad Anversa.

Ho condotto per tre anni la trasmissione televisiva “Fans Club” per Teleticino; dal 2016 al 2020 sono stato responsabile del settore “inserti speciali” e “motori” del Corriere, testata per la quale lavoro ancora oggi da freelance, dopo aver costituito Comclaris, una piccola azienda che si occupa di comunicazione.

Interessato alla politica (sono stato municipale di Claro dal 1992 al 2012 e vice-sindaco per due quadrienni), tra le varie attività che ho svolto c’è anche quella di presidente della Comunità di Riviera dal 2012 al 2019, mentre attualmente presiedo l’Associazione Giornalisti Sportivi Ticinesi (ATGS) e l’Associazione Via della Pietra che si occupa di sviluppare il progetto omonimo nel comprensorio situato a nord della città di Bellinzona.

Ho un debole per le cose buone, mi diletto in cucina e frequento appena posso quelle dei ristoranti di valore. Appassionato viticoltore, ho frequentato a Mezzana i corsi per diventare vinificatore, coltivo un piccolo vigneto e negli anni buoni produco del Merlot per la famiglia e gli amici. Il mio interesse per il mondo dell’enologia è grande, sono membro di comitato della Federviti di Bellinzone e Mesolcina e ho scritto e scrivo di vino (per Ticino Vino). Nel 2019 sono stato gratificato con l’assegnazione del Premio Ticinowine destinato a chi si prodiga nell’interesse della produzione dei vini ticinesi.