Terre d’autunno – Davide Biondina

Data evento

Mercoledì 15 novembre 2023, ore 19.30

CS Gourmet

Antica Osteria del Carlin
In Piazza da Dun 2, 6702 Claro

L’ultima serata del 2023

L’undicesima e ultima serata di “Una storia in bottiglia”, che ha visto Davide Biondina protagonista presso l’Antica Osteria del Carlin a Claro, si è rivelata oltremodo interessante.

Davide non solo ha presentato i suoi vini e la sua attività in cantina, ma si è soffermato anche sulla sua passione per la lavorazione del legno, che oltre ad essere una professione (di fatto lui è ingegnere forestale) lo ha portato anche a realizzare in proprio le botti per la conservazione e l’affinamento dei suoi vini, in legno di rovere ticinese. L’antica professione del bottaio rivive dunque grazie al suo lavoro e al suo impegno.

Il percorso enogastronomico della serata è stato tutt’altro che trascurabile, sin dall’avvio sulle note fresche del bianco “Rivivo”, un Merlot leggermente barricato, equilibrato e sapido, che lasciava trasparire note di vaniglia mai invadenti. Col “Rivivo” abbiamo accompagnato il benevenuto della cucina (una mousse di vitello) e una succulenta battuta di tonno esaltata da un inedito accompagnamento con il succo del frutto della passione e insaporita col pepe di Sichuan.

Poi via alla sinfonia dei rossi: dapprima il “Rivivo”, 100% Merlot passato in barriques: vino morbido, con buon attacco e note fruttate, perfetto sui cappelletti con ripieno di cervo.

Il piatto forte non poteva che essere accompagnato dal vino ammiraglia di casa Biondina, il “Riserva del bottaio”, 95% Merlot e 5% Arinarnoa. Vino con profumi di frutta matura, note speziate e legnose che gli conferiscono quel tipico carattere “boisé” che ne sottolinea la struttura corposa e i tannini setosi. Davvero un ottimo accostamento col controfiletto di manzo proposto dallo chef Salvatore Squillante.

Il protagonista

Non è un azzardo affermare che Davide Biondina abbia scritto un nuovo capitolo nella storia della vitivinicoltura ticinese.
La particolarità della sua piccola azienda di Lumino (due ettari e mezzo di vigneti coltivati con la preziosa collaborazione della moglie Rahel Kuhn) risiede infatti nell’affinamento dei vini prodotti nelle botti di legno di produzione propria. È Davide che, armato di motosega e tanta passione, seleziona le migliori piante di rovere trovate sul territorio, le taglia e le lavora costruendo in proprio le barriques adatte all’invecchiamento dei suoi vini. Così, fa un certo effetto ritrovare sulle sue botti l’origine del legno che richiama nomi di località note, come Moleno, Lodrino, Cugnasco o Monte Verità.
“L’obiettivo è offrire al consumatore un prodotto ad alto valore aggiunto, nel quale si possa assaporare e scoprire le caratteristiche locali di un vino affinato in legno cresciuto a pochi chilometri di distanza. Questo aspetto è particolarmente significativo per chi crede che un vino non sia semplicemente un bene di consumo, ma piuttosto un prodotto che parli direttamente al cuore della gente, attraverso le proprie radici e la propria identità” dice Davide.
Tra i suoi vini più conosciuti il Merlot vinificato in bianco “Céline”, il “Bianco del bottaio”, il Merlot “Alessio”, il “Rivivo” bianco e rosso, per salire sino alla “Riserva del bottaio”. Nel corso della serata che organizzeremo a Gnosca, Davide Biondina darà anche una dimostrazione di come si produce una botte di rovere: una appuntamento interessante, dunque, anche sul piano didattico, per tutti gli appassionati di vino.

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Il menù della serata

Benvenuto della cucina

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Battuta di tonno, frutto della passione e cialda al pepe di Sichuan

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Cappelletti con ripieno di cervo, il suo fondo e mirtillo rosso

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Controfiletto di manzo, cime di rape e patate dauphine

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Crema calda al cioccolato nero, gelato al panettone e spuma di cacao