Aix-En-Provence è a un tiro di schioppo: siamo a Puy-Sainte-Réparade, nel cuore della Provenza che profuma di lavanda e sfoggia i paesaggi tanto amati da Paul Cézanne. È qui che sorge Château La Coste, un’immensa tenuta (200 ettari) posizionata quasi ai confini del Parco Naturale del Lubéron. Centotrenta ettari ospitano grandi vigneti, ma qui non si produce soltanto vino (e olio d’oliva di qualità): siamo infatti in una sorta di museo a cielo aperto, e infatti la proprietà definisce questo luogo come “tenuta viticola, centro d’arte e luogo della gastronomia”.

Vediamo allora, dimenticandoci per un attimo della tenuta agricola.

Château La Coste, inaugurato nel 2004, è stato creato dal facoltoso uomo d’affari irlandese Paddy McKillen, proprietario di numerosi alberghi, grande appassionato di arte e di architettura. Ha chiamato artisti ed architetti di fama mondiale per creare un percorso di architetture e sculture che richiama appassionati da tutto il mondo e qui trovano un vero paradiso per la capacità di legare l’intervento dell’uomo alla natura.

Si può ben affermare che questo posto sia un’immensa galleria d’arte all’aperto, con opere di artisti di fama internazionale, tra cui Louise Bourgeois, Andy Goldsworthy e Alexander Calder.

Inoltre, Château La Coste offre una serie di strutture architettoniche sorprendenti, progettate da famosi architetti come l’taliano Renzo Piano (a cui si deve la cantina sotterranea), il giapponese Tadao Ando (che ha firmato il centro d’arte della tenuta), il francese Jean Nouvel che ha progettato il padiglione d’arte, oppure Frank Gehry, architetto americano, noto per le sue opere iconiche come il Guggenheim Museum a Bilbao, che qui ha progettato una scultura e una fontana all’interno della tenuta, nella quale spicca un hotel di lusso.

Qui tutto è stato progettato in maniera sostenibile: l’energia solare alimenta gran parte della tenuta, nella quale si utilizzano tecniche di agricoltura biologica per coltivare le viti. Inoltre, la cantina utilizza tecniche di vinificazione tradizionali, creando vini di alta qualità che riflettono il terroir unico della regione della Provenza.

Interessante anche la gastronomia offerta da questo centro: il primo ristorante da segnalare è quello di Hélène Darroze, premiata con 3 stelle Michelin per il suo ristorante londinese “Hélène Darroze at The Connaught” e con 2 stelle per “Marsan par Hélène Darroze” a Parigi. Qui propone una cucina a sua immagine e somiglianza, intrisa di emozione e autenticità, ispirata ai giardini di La Coste e dei dintorni e che cerca di sublimare i prodotti locali della Provenza e il meglio che la stagione può offrire.

Il secondo ristorante è “La Terrasse”, situato presso il padiglione d’arte progettato da Jean Nouvel. Il ritrovo offre una vista spettacolare sulle colline circostanti e sulle viti della tenuta. Il menu offre piatti francesi e mediterranei, preparati con ingredienti locali freschi.

Per i visitatori che desiderano un’esperienza culinaria più informale, c’è anche un bar della cantina all’interno della tenuta, dove è possibile degustare i vini prodotti accompagnati da piatti locali.

Non poteva mancare un ristorante italiano, il “Vanina” una trattoria specializzata nella proposta di pizze, tutte prodotte con materia locale e biologica e cotte nel forno a legna.

Infine, ecco il ristorane “Louison”, aperto nel 2021 e il cui chef è l’argentino Francis Mallmann. Mallmann è celebre chef per la sua cucina alla brace e per il suo libro di cucina “Sette fuochi”. Il ristorante “Louison” si trova in un’antica casa provenzale, dove Mallmann ha creato un menu che combina sapori argentini e provenzali, utilizzando ingredienti locali e cucinando alla brace su fiamme aperte all’interno del ristorante.

A livello della viticoltura, Château La Coste ha fatto dell’agricoltura biologica la sua priorità, ispirandosi alle regole della viticoltura biodinamica con l’obiettivo di preservare il suolo e l’ambiente, privilegiando la qualità rispetto alla quantità delle rese. Il vino prodotto si trasforma in una vera e propria arte di vivere, rispettando la natura e i suoi ritmi.

I vini provenzali biologici della tenuta sono certificati Coteaux d’Aix-en-Provence e IGP des Portes de Méditerranée: innumerevoli i vitigni coltivati, come Grenache, Cinsault, Vermentino, Viognier, Cabernet, Syrah, Sauvignon e altro ancora, che danno vita a bianchi e rosati leggeri (anche in versione bollicine) e a rossi corposi e fruttati.