Cantina Mondò – Giorgio Rossi

Data evento

Giovedì 6 aprile 2023, ore 19.30

Prezzo

CHF 125.- / persona

Nel cuore dell’azienda Mondò, che benché abbia una sede anche nella zona industriale di Sementina è ancorata sulle colline di quello che un tempo era comune ed ora è quartiere di Bellinzona, si arriva seguendo una stradina che s’inerpica sulla montagna.

Ad un tratto, ecco uno slargo su cui appare una costruzione rurale, posta in mezzo ad un grande vigneto: è quello che ormai è diventato famoso come il ronco dei ciliegi, che dà origine anche al nome del vino forse più conosciuto prodotto da Giorgio Rossi e da suo fratello Andrea.

Da qui si gode una vista meravigliosa sulla piana del Ticino, i vigneti richiedono sudore e fatica: siamo nel bel mezzo di quella che viene definita una viticoltura eroica, che vuole l’uomo protagonista, con la meccanizzazione costretta a recitare un ruolo secondario.

Giorgio afferma con orgoglio che ormai le vendemmie dell’Azienda Mondò sono una trentina. In realtà, la storia dice che occorrerebbe andare più in là, perché la passione di Giorgio nasce in famiglia e fare vino e coltivare uva è una tradizione di casa. Solo che un tempo la vinificazione era destinata ai bisogni della cerchia famigliare, poi Giorgio ha capito che c’era un potenziale da sfruttare e ha deciso di lasciare la professione che aveva imparato, quella ingegnere civile, per lanciarsi in una grande avventura insieme ad Andrea.

Oggi la qualità dei vini prodotti sulla collina di Sementina è indiscussa, Giorgio Rossi è considerato dalla guida Gault & Millau uno dei 150 migliori viticoltori della Svizzera. Non solo Merlot, chez Mondò: Giorgio non ha dimenticato il patrimonio autoctono ticinese, e sopracenerino in particolare: la Bondola, un vitigno che era quasi in via di estinzione e che oggi sembra rivivere una seconda giovinezza.

Accanto a grandi vini in stile bordolese, come il “Ronco dei Ciliegi”, il “Mondò” o il “Questo” – e accanto a grandi bianchi come il “Crudell” – ci piace segnalare allora la freschezza e la grande aromaticità della “Bondola del Nonu Mario”.