Me 7 maggio – Ronchi Biaggi – Fabrizio Biaggi
Data evento
Mercoledì 7 maggio 2025, ore 19.30
Luogo
Antica Osteria del Carlin, Piazza da Dun 2, 6702 Claro
Prezzo
CHF 120.- / persona
La terza stagione si apre alla grande!
Splendidi abbinamenti tra cibo e vino. Una serata davvero meritevole quella che ha celebrato l’avvio della terza stagione di Una storia in bottiglia.
Grandi protagonisti i vini della cantina Ronchi Biaggi di Cadenazzo, raccontati dal suo proprietario, Fabrizio Biaggi, e le superbe creazioni dello chef Salvatore Squillante, che hanno ammaliato i presenti.

Lo chef Salvatore Squillante è pronto per dare un’ultima cottura al suo delizioso capretto
Fabrizio Biaggi ha raccontato e si è raccontato: la sua grande passione per il vino che deriva da una tradizione familiare, la sua scommessa fatta ormai tanti anni fa di puntare molto sullo Chardonnay quando in Ticino i “bianchi” erano soprattutto prodotti con l’uva Merlot, la sua voglia di innovare, di provare cose nuove, il rispetto per la sostenibilità che da anni ha portato l’azienda a mettere al bando i diserbanti, il suo amore per la Bondola sfociato nella produzione di un vino che è entrato a far parte del presidio Slow Food.

Fabrizio Biaggi titolare della Ronchi Biaggi di Cadenazzo ha “battezzato” la terza edizione di Una storia in bottiglia
Lui e il suo braccio destro Vasile Moisei, che cura la produzione in cantina e che pure era presente alla serata, hanno persino portato un campione di Chardonnay 2024 appena sottratto alla barrique per cercare di sorprendere i presenti e avere i primi riscontri – peraltro positivi – riguardo ad un vino destinato ad invecchiare. E questo Chardonnay dalla struttura importante e dai profumi spettacolari, ha sicuramente le premesse per diventare un grande vino.
Come il Tolrem Riserva del 2017 che Fabrizio ha voluto far degustare ai partecipanti, in accompagnamento al delizioso capretto cucinato dallo chef. Un vino caldo, avvolgente, dal sentore di frutta matura, di confettura di prugna, elegante e dal gusto persistente.
Una delle novità di quest’anno di Una storia in bottiglia è l’organizzazione di una votazione/concorso che chiama i presenti a votare il vino preferito della serata: il Tolrem Riserva ha conteso sino all’ultimo il titolo di preferito attribuito però dai presenti al Rosé di una notte per un solo voto di differenza. Un rosato di Merlot ottenuto per “saignée” (la tecnica del salasso) fruttato, fresco, che ha accompagnato in maniera deliziosa i cappelletti alle spugnole, aglio orsino e caprino ticinese.

Il vino preferito dai partecipanti alla prima serata? Questo Rosé di una notte l’ha spuntata per un sol voto sul Tolrem Riserva 2017.
Fantastico anche l’ultimo abbinamento, quello con il dessert (un piccolo capolavoro di Salvatore): l’Eclod 2020, figlio di un Merlot fortificato con una grappa barricata, si è rivelato uno splendido compagno di viaggio della sfera di cioccolato bianco, mousse bavarese ai lamponi e frutto della passione.
Se come noi vi state chiedendo da dove arrivano i nomi di alcuni vini di casa Biaggi, provate allora semplicemente a leggerli al contrario: Tolrem è semplicemente Merlot e Eclod non fa per caso Dolce? Elementare Watson…
Per finire la chicca: tra la produzione della cantina Biaggi manca una bollicina, anche se è in corso da anni un esperimento. Ieri sera l’annucio ufficiale: la bollicina ci sarà e verrà prodotta con un rosé di Bondola!
Applausi convinti a Fabrizio Biaggi e al suo braccio destro Vasile Moisei: i vini della Ronchi Biaggi hanno convinto tutti. E allora grazie e alla prossima!
Un’azienda creata da un uomo dai molteplici interessi
Fabrizio Biaggi è un uomo che coltiva molteplici interessi e curiosità. Laurato in economia aziendale e manageriale all’Università di Zurigo, ha fondato e diretto per anni una fiduciaria che oggi ha affidato al figlio Simone, ma nel contempo si è occupato di fotografia, girando il mondo con la macchina fotografica al collo e scattando con grande sensibilità immagini che sono servite per allestire mostre e pubblicare libri.
Un’altra grande passione di Fabrizio, però, è la viticoltura. Il nonno Andrea aveva un piccolo vigneto sulle colline di Scarpapè, nei pressi dei castelli di Bellinzona e può a giusto titolo essere consideato il fondatore di una realtà vitivinicola che il nipote ha raccolto e sviluppato, fino a farla diventare una vera e propria azienda, con sede a Cadenazzo, ben radicata sul territorio.
Oggi la Ronchi Biaggi si è affermata con una produzione di qualità e vini che provengono da vigneti situati un po’ ovunque sul territorio ticinese e del Grigioni italiano: Riazzino, Monte Ceneri, Gordola, Bioggio, San Vittore, Verdabbio, Sementina e, naturalmente, Scarpapé.
L’azienda è particolarmente attenta ad una produzione rispettosa della natura e anche a preservare le caratteristiche del territorio: così il Merlot la fa da padrone e la sua espressione più alta è senza dubbio il “Tolrem”, che nella versione “Riserva” dopo una vinificazione in acciao matura per 30 mesi in barriques nuove. Ma pensando al territorio e alle sue molteplici risorse, la Ronchi Biaggi fa parte di quelle aziende che si sono impegnate nella valorizzazione della Bondola, il vitigno autoctono ticinese, oggi investito del titolo di “Presidio Slow Food”.
Tra le chicche prodotte, il “Puro” è una tipica espressione bordolese che poggia sull’utilizzazione di uve Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon affinate per 36 mesi in barriques ottenute con una particolare tostatura.
La gamma prodotta dall’azienda è molto ampia e variegata: oltre ai rossi comprende anche diversi bianchi (di Merlot e Chardonnay, vinificati in purezza o assemblati) e un rosato di Merlot (il “Rosé di una notte”) particolarmente seducente e versatile.
Nel corso della nostra serata Fabrizio Biaggi promette di farci degustare qualche chicca: così direttamente dalla barrique porterà sulle nostre tavole il Chami 2024, uno Chardonnay un po’ sperimentale di cui avremo modo di constatare l’evoluzione. Se con il capretto avremo modo di stappare qualche magnum di Tolrem Riserva addirittura dell’annata 2017, col dessert l’esperienza sarà ancora più inebriante, perché nel bicchiere avremo l’Eclod, un Merlot molto particolare, giovane e fruttato, che si abbina perfettamente con dessert ricchi, torte al cioccolato, piccola pasticceria, frutta secca e frutti rossi.