Federviti di Bellinzona alla scoperta del Timorasso e del Boca
Se è vero che la fortuna aiuta gli audaci, allora i cinquanta viticoltori del Bellinzonese che hanno preso parte alla tradizionale gita sociale della Federviti regionale presieduta da Mirto Ferretti possono davvero ritenersi tali, considerato che si sono ritagliati due giorni di splendido sole – sabato 30 e domenica 31 agosto – incastonati tra la pioggia e il grigiore dei giorni che hanno preceduto e seguito la gita.
Si va alla scoperta di alcune realtà vitivinicole importanti, tutto sommato ad un tiro di schioppo da noi: a Monleale, non lontano da Tortona, un lembo di terra incastonato tra il Monferrato e l’Oltrepò, facciamo la conoscenza con il Timorasso rilanciato da Walter Massa; a Boca, nell’alto Piemonte, in provincia di Novara tra la Valsesia e il lago d’Orta, incontriamo Christoph Künzli, uno svizzero che ha contribuito non poco a rilanciare la DOC di quel comune, dove il vitigno principe è il Nebbiolo.
Tra i due appuntamenti, nel corso della cena di sabato sera all’Agriturismo Mulino Taverna di Cilavegna, in Lomellina, bella degustazione un po’ a sorpresa di vini dell’Oltrepò e dell’Azienda Bruno Verdi, con la presenza del titolare Paolo Verdi e della sua gentil consorte.
Quando si parte da Castione e Giubiasco il mattino di buon’ora (ma non troppo…), il cielo è ancora grigio e qualche scroscio di pioggia batte contro i finestrini del torpedone. Più giù, in Lombardia, le nubi si diradano e il sole ci illumina quando dopo due ore e mezza di viaggio saliamo la collina di Monleale per prendere posto sulla soglia del magnifico anfiteatro che caratterizza una parte dei vigneti dell’azienda diretta da Walter Massa (vignetimassa.com)

Filippo Alutto, della nuova generazione della Vigneti Massa a Monleale © Comclaris
Ad accoglierci, il nipote Filippo Alutto, che con il fratello sta assicurando la transizione dalla vecchia alla nuova generazione.
Se Walter è considerato un personaggio istrionico, Filippo sembra aver imparato bene l’arte dello zio e la sua conduzione della degustazione con le spiegazioni relative alla filosofia e alla storia dell’azienda sono state divertenti ed esaustive. Walter passa per un saluto veloce, siamo in vendemmia, ci sono molti impegni, ma l’impressione è che voglia soprattutto lasciare il palcoscenico alla nuova generazione. Lui non ha più bisogno di consensi.

Walter Massa © Comclaris
È il padre del Timorasso, vitigno che sembrava destinato alla sparizione e che ha rilanciato a partire dagli anni Ottanta, a volte disobbedendo, estirpando vigneti e impiantandone altri, praticando il diradamento dell’uva, scoprendo che il Timorasso vinificato poteva risultare piacevole e vincente solo dopo aver riposato a lungo in cantina. Ha condiviso il suo progetto con altri viticoltori della zona, non è mai stato geloso delle sue pratiche e delle sue scoperte, ha capito che il successo di un vino si ottiene con l’unione delle forze, la determinazione e la condivisione delle esperienze. Timorasso e Barbera di ottima qualità nei calici dei partecipanti (Piccolo Derthona; Derthona; Monleale e Sentieri le etichette degustate), pranzo in loco e rientro su Vigevano, dove l’Hotel del Parco è stato il nostro quartier generale per la notte.
Prima della cena però, come non dare un’occhiata ad una delle piazze più belle d’Italia, Piazza Ducale voluta sul finire del Quattrocento da Ludovico il Moro, splendido complesso scenografico rinascimentale che coi suoi portici introduce al magnifico castello sforzesco, con la sua strada coperta, la torre del Bramante, i cortili, le residenze signorili, le enormi scuderie dei cavalli.

Una veduta di Piazza Ducale a Vigevano © Comclaris
La cena al Mulino Taverna di Giuditta Banfi a Cilavegna è andata un po’ per le lunghe, ma il cibo era buono, l’atmosfera elegante, l’ambiente che ha coinvolto i partecipanti rilassato e divertente.
Paolo Verdi, produttore dell’Oltrepò e titolare di una storica azienda vitivinicola (https://www.brunoverdi.it/), ha presentato i suoi vini, partendo da un classico della zona: uno spumante a base di Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Meunier, il Vergomberra, un metodo classico elegante dalla lunga permanenza sui lieviti che nel 2025 si è visto riconoscere i tre bicchieri dalla Guida del Gambero Rosso. Riesling renano, Bonarda frizzante (Croatina), Buttafuoco (Croatina, Barbera, Uva Rara, Ughetta di Canneto) e un Moscato sul classico Bonet hanno dato un tono alla serata.

Paolo Verdi e il presidente della Federviti di Bellinzona e Mesolcina Mirto Ferretti.
© Comclaris
Dal confortevole e moderno Hotel del Parco di Vigevano verso Boca la strada risale in direzione Nord per un’oretta abbondante. L’incontro previsto domenica con Christoph Künzli è un altro di quelli che lascia il segno. Questo mancato ingegnere edile zurighese si è ritrovato travolto dalla sua passione per i vini, è diventato importatore in Svizzera e girando il mondo si è imbattuto in un vecchio produttore di Boca, Antonio Cerri, dal quale ha rilevato la proprietà all’inizio degli anni ’90.
Bellissima la storia di Boca, dei suoi vigneti che un tempo lontano erano l’unica area vignata pregiata d’Italia; che ha messo il suo vino nelle bottiglie di vetro quando ancora nessuno lo faceva, mandandole e facendole conoscere in tutto il mondo; che dagli anni Cinquanta ha visto il bosco divorare i vigneti abbandonati dai contadini che lasciavano la campagna attratti da un lavoro e da un reddito sicuri nelle fabbriche sorte nella regione (da 40 mila ettari di vigna ai 700 di oggi).

Christoph Künzli
© Comclaris
Christoph ha capito il valore del territorio, ha recuperato terreni incolti, ha disboscato e impiantato vigne, ha ridato gloria e vigore al Nebbiolo che nel frattempo si era imposto nelle Langhe, ha contribuito in maniera importante a rilanciare la DOC di Boca.
Oggi la sua azienda Le Piane è un faro della regione, i suoi vini sono stati pluripremiati e in cantina Christoph custodisce un tesoro di vecchie etichette che rappresentano la memoria dell’azienda, risalendo persino alla produzione del vecchio Cerri.
Nebbiolo, Croatina (vinificata anche in purezza, ma non come la Bonarda), Vespolina e altre qualità autoctone sono i cavalli di battaglia dell’azienda, che con l’Erbaluce produce anche un vino bianco molto aromatico e minerale.
Dopo una degustazione che ha permesso ai partecipanti di scoprire quasi tutte le etichette prodotte a Le Piane, prima del ritorno in Ticino pranzo delizioso a base di prodotti regionali presso il ristorante Il Vigneto di Gattinara, a conclusione di una due giorni davvero interessante e caratterizzata da tanta armonia e simpatia.
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- Il presidente Mirto Ferretti consegna un omaggio a Christoph Künzli. © Comclaris
- Nelle cantine della tenuta Le Piane a Boca. © Comclaris
- Cantina Le Piane a Boca. © Comclaris
- Il Buttafuoco dell’azienda Bruno Verdi. © Comclaris
- Partecipanti a tavola. © Comclaris
- Partecipanti a tavola. © Comclaris
- Partecipanti a tavola. © Comclaris
- Partecipanti a tavola. © Comclaris
- Piazza Ducale a Vigevano. © Comclaris
- Vigevano. © Comclaris
- Dentro la fortezza sforzesca. © Comclaris